Molte persone usano il proprio corpo come se
fosse un oggetto o un semplice mezzo meccanico, adattandosi all'immagine che
oggi la società occidentale ci trasmette.
Uno dei modi per scoprirlo è lo Yoga,
un'antica pratica indiana capace di unire psiche e soma, tornando alle origini
della completezza della persona.
Una ricerca ha sottoposto dei soggetti a 8
settimane di esercizi di Hatha Yoga, allo scopo di verificare gli effetti
sull'oggettivazione. Secondi i risultati, il gruppo che ha praticato la
tecnica, ha mostrato una significativa diminuzione nei livelli di auto-oggettivazione. Come? Sembra che, a
differenza di altri tipi di attività fisica, lo Yoga non ponga l'enfasi
sull'aspetto fisico esteriore, ma piuttosto sulla capacità di concentrarsi
sulle proprie sensazioni interne e sulle funzioni somatiche.
Questa auto-oggettivazione conduce
diversi individui, soprattutto in età adolescenziale, a sviluppare disturbi
alimentari, vergogna per il proprio aspetto fisico, o difficoltà a comprendere
ed assecondare le richieste del proprio corpo. Al di là della patologia, è
diffusa nella nostra società quest'incapacità di essere in contatto con le
proprie sensazioni corporee (che spesso non sono altro che lo specchio dei
nostri bisogni mentali e dei nostri desideri più profondi).
Sebbene siano molti gli stimoli provenienti
dall'ambiente (soprattutto dai mass media) che ci spingono sempre più di frequente
a nutrire la mente, dimenticandoci di quanto sia invece importante il corpo, è
possibile andare contro corrente e fare la strada inversa, per ritornare al
contatto profondo con noi stessi.
L'esercizio fisico è solitamente condotto in
palestra, dove si è sempre circondati da numerosi specchi e da altre persone
che potrebbero sembrarci molto più in forma di noi... che ci fanno pensare a
come il nostro corpo imperfetto possa essere visto e giudicato da fuori....
tutto ciò non fa altro che oggettivare il nostro corpo e ad allontanarlo da ciò
che sentiamo di essere; non ci corrisponde, ma possiamo allenarlo assiduamente
perché diventi "perfetto" (o meglio perché raggiunga i canoni di
perfezione da cui siamo circondati).
Siete davvero sicuri che ne valga la pena? E
se avessimo invece bisogno di riavvicinarci a quel corpo che ci sembra così
estraneo, se provassimo ad entrarci dentro per la prima volta, a sentirlo, a
riconoscerlo come "l'altra metà"? Eh si, perché tutti andiamo alla
ricerca dell'altra metà, la persona che finalmente ci completi... e
se invece Platone si sbagliasse? Se fossimo già interi?
Altre ricerche confermano che le attività che
si concentrano maggiormente sull'esperienza, piuttosto che sull'apparenza,
possono portare grandi benefici alla persona, se accompagnate da una mentalità
non giudicante verso se stessi.
Come nelle altre pratiche orientali, anche lo
Yoga si basa sulla mindfulness, che favorisce la comprensione dei propri stati
interni e delle emozioni: in questo caso, l'esercizio potrebbe far emergere il
senso di vergogna, che diventando consapevole, può diventare oggetto di
riflessione, allo scopo di risolverlo.
Lo studio ha messo in luce come, dopo il
periodo di pratica, i soggetti ricavassero, rispetto al gruppo di controllo,
anche più
godimento dall'esercizio fisico e miglioramento del tono dell'umore generale.
Se state ancora cercando l'attività che fa
bene sia a voi che al vostro corpo, immergetevi nello Yoga, un'esperienza che
saprà farvi riavvicinare all'altra metà di voi stessi, e farvi scoprire che
quando conosciamo il nostro corpo, e sappiamo comprendere i suoi bisogni,
riusciamo ad entrare in contatto anche con il nostro Sè più profondo e ad
allontanarci finalmente dai condizionamenti della società.
Martina Varalli
•
Cox A.E., Ullrich-French S., Cole A.C., D'Hondt-Taylor M.,
(2016). The
role of state mindfulness during yoga in predicting self-objectification and
reasons for exercise. Psychology of Sport and Exercise. 22, 321-327.
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