mercoledì 24 febbraio 2016

Ridurre l'Ansia da Prestazione tramite i Meridiani Energetici

Una tecnica che si basa sulla medicina tradizionale cinese


Un problema diffuso tra chi pratica sport a livello agonistico è sicuramente l'ansia da prestazione. Essa si palesa attraverso uno stato cognitivo di iperattivazione, ma anche attraverso manifestazioni di tipo somatico e fisiologico. Sebbene un certo livelli di ansia sia funzionale allo svolgimento di compiti complessi, un eccesso di tale attivazione conduce, nella maggior parte dei casi, ad un crollo dell'organismo e ad un conseguente fallimento delle azioni.
Nello sport può quindi essere fondamentale trovare una strategia per far fronte a tale problematica.

Sono stati condotti molti studi a riguardo: ipnosi, biofeedback, rilassamento progressivo, training autogeno, meditazione, auto-monitoraggio positivo, tecniche di self-talk, terapie cognitivo-comportamentale....nessuna di queste tecniche ha condotto a risultati durevoli nel tempo! Sembra che il problema dell'ansia rimarrà a lungo irrisolto......oppure anche questa volta le discipline orientali hanno qualcosa da insegnarci?

Uno studio del 2010 condotto da Jensen A.M et al., e pubblicato sul Journal of Chiropratic Medicine, ha applicato una nuova tecnica sui sollevatori di pesi (questa categoria sembra infatti particolarmente soggetta all'ansia da prestazione).
La tecnica utilizzata è la Neuro Emotional Technique (NET), sperimentata per la prima volta da Scott Walker nel 1980. Essa è una tecnica che fonde la psicoterapia, la chiropratica e la kinesiologia applicata.
La NET lavora su diversi livelli psicologici: cognizioni (pensieri ansiogeni sul concorso imminente), emozioni e comportamenti. Beh, fin'ora nessuna novità. Ma la novità di questa tecnica sta proprio nelle modalità di esplorazione di tali livelli: essa è svolta da un chiropratico attraverso un test muscolare manuale. 
Secondo la medicina tradizionale cinese, il corpo è infatti percorso da meridiani energetici; ogni meridiano è collegato ad un organo (ad esempio meridiano di cuore, di stomaco, di milza, e così via) ed ogni organo è legato ad un'emozione (i reni e la vescica sarebbero associate alla paura e all'insicurezza). Sono queste le basi della tecnica, forse più conosciuta, dello Shiatsu.
Quando proviamo un'emozione negativa, essa non solo si esprime tramite una risposta fisiologica, ma modifica anche i nostri meridiani; i blocchi emozonali vengono immagazzianti nel corpo, che risulta a sua volta ostruito. 
L'applicazione di una forza meccanica può però sbloccare il flusso interrotto di energia in quel meridiano e ricondurre l'organismo alla sua omeostasi.

In particolare la forza meccanica viene applicata a specifici livelli spinali mentre il paziente pensa alla situazione angosciante della competizione sportiva. La procedura si conclude quando il paziente si sente libero da angoscia e disagio.
Questa tecnica consente di estinguere la risposta condizionata del nostro corpo associata ad una situazione che consideriamo ansiogena. Incoraggiando il partecipante a risperimentare l'emozione associata all'evento lo si conduce a viverla in un ambiente sicuro e supportivo, all'interno del quale la risposta ansiogena non è funzionale.

Ancora una volta scopriamo un grande legame esistente tra mente e corpo! 
I nostri pensieri modificano i nostri comportamenti, le nostre azioni modificano il nostro sentire e le nostre emozioni.....modificano il nostro corpo!


                                                                                                   Martina Varalli

  • Jensen A.M, (2010). A mind-body approach for precompetitive anxiety in power-lifters: 2 case studies. Journal of Chiropratic Medicine. 9.4, 184-192.

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