Ridurre l'Ansia da Prestazione tramite i Meridiani Energetici
Una tecnica che si basa sulla medicina tradizionale cinese
Un
problema diffuso tra chi pratica sport a livello agonistico è
sicuramente l'ansia da prestazione. Essa si palesa attraverso
uno stato cognitivo di iperattivazione, ma anche attraverso
manifestazioni di tipo somatico e fisiologico. Sebbene un certo
livelli di ansia sia funzionale allo svolgimento di compiti
complessi, un eccesso di tale attivazione conduce, nella maggior
parte dei casi, ad un crollo dell'organismo e ad un conseguente
fallimento delle azioni.
Nello
sport può quindi essere fondamentale trovare una strategia per far
fronte a tale problematica.
Sono stati condotti molti studi a
riguardo: ipnosi, biofeedback, rilassamento progressivo, training
autogeno, meditazione, auto-monitoraggio positivo, tecniche di
self-talk, terapie cognitivo-comportamentale....nessuna di queste
tecniche ha condotto a risultati durevoli nel tempo! Sembra che il
problema dell'ansia rimarrà a lungo irrisolto......oppure anche
questa volta le discipline orientali hanno qualcosa da insegnarci?
Uno
studio del 2010 condotto da Jensen A.M et al., e pubblicato sul
Journal of Chiropratic Medicine, ha applicato una nuova tecnica sui
sollevatori di pesi (questa categoria sembra infatti particolarmente
soggetta all'ansia da prestazione).
La
tecnica utilizzata è la Neuro Emotional Technique (NET),
sperimentata per la prima volta da Scott Walker nel 1980. Essa è una
tecnica che fonde la psicoterapia, la chiropratica e la kinesiologia
applicata.
La
NET lavora su diversi livelli psicologici: cognizioni (pensieri
ansiogeni sul concorso imminente), emozioni e comportamenti. Beh,
fin'ora nessuna novità. Ma la novità di questa tecnica sta proprio
nelle modalità di esplorazione di tali livelli: essa è svolta da un
chiropratico attraverso un test muscolare manuale.
Secondo la
medicina tradizionale cinese, il corpo è infatti percorso da
meridiani energetici; ogni meridiano è collegato ad un organo (ad
esempio meridiano di cuore, di stomaco, di milza, e così via) ed
ogni organo è legato ad un'emozione (i reni e la vescica sarebbero
associate alla paura e all'insicurezza). Sono queste le basi della
tecnica, forse più conosciuta, dello Shiatsu.
Quando
proviamo un'emozione negativa, essa non solo si esprime tramite una
risposta fisiologica, ma modifica anche i nostri meridiani; i blocchi
emozonali vengono immagazzianti nel corpo, che risulta a sua volta
ostruito.
L'applicazione di una forza meccanica può però sbloccare
il flusso interrotto di energia in quel meridiano e ricondurre
l'organismo alla sua omeostasi.
In particolare la forza meccanica
viene applicata a specifici livelli spinali mentre il paziente pensa
alla situazione angosciante della competizione sportiva. La procedura
si conclude quando il paziente si sente libero da angoscia e disagio.
Questa
tecnica consente di estinguere la risposta condizionata del nostro
corpo associata ad una situazione che consideriamo ansiogena.
Incoraggiando il partecipante a risperimentare l'emozione associata
all'evento lo si conduce a viverla in un ambiente sicuro e
supportivo, all'interno del quale la risposta ansiogena non è
funzionale.
Ancora
una volta scopriamo un grande legame esistente tra mente e corpo!
I
nostri pensieri modificano i nostri comportamenti, le nostre azioni
modificano il nostro sentire e le nostre emozioni.....modificano il
nostro corpo!
Martina Varalli
- Jensen A.M, (2010). A mind-body approach for precompetitive anxiety in power-lifters: 2 case studies. Journal of Chiropratic Medicine. 9.4, 184-192.
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