ESSERE ALLENATORI DI UNA SQUADRA
Essere una
squadra vuol dire innanzitutto appartenere a un GRUPPO in cui tutti i membri
condividono lo stesso destino e perseguono il medesimo obiettivo. Dentro a ogni
gruppo nascono amicizie, pensieri collettivi, legami ma anche conflitti,
incomprensioni e tensioni.
L’allenatore
copre il ruolo di mediatore e di leader, deve tenere sotto controllo tutte
queste dinamiche durante gli allenamenti o durante i match,
cercando di risolvere ogni situazioni in maniera produttiva e proficua per i
singoli atleti e per la serenità della squadra.
Non so se conoscete la scena del film “Ogni maledetta domenica” dove prima di una partita
fondamentale il coach fa un bellissimo discorso sul cosa vuol
dire essere una squadra, sulla forza dell’unione di ogni singolo e sulla consapevolezza di
far parte di un unico destino; parte della scena dice
Dovete guardare il compagno che avete accanto,
guardarlo negli occhi,
io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi,
che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra,
consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per
lui.
Questo è essere una squadra signori miei.
Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo,
o saremo annientati individualmente.
È il football ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?
Lavorare con
più atleti che devono collaborare per
raggiungere risultati positivi non è sempre facile; gestire più personalità, ognuna diversa
dall’altra vuol dire calibrare il proprio comportamento in funzione di chi ti
sta vicino, di come agisce e reagisce a differenti situazioni.
Da uno
studio condotto da Smith, Smoll e Curtis [1978] su
allenatori di squadre di rugby, è emerso che gli allenatori più stimati e presi
in considerazione erano quelli che utilizzavano comportamenti incoraggianti e
positivi piuttosto che punizioni e rimproveri continui, fondamentale è
risultato anche il grado di consapevolezza che gli allenatori avevano dei loro
comportamenti, spesso questi ultimi non si rendevano conto delle proprie azioni
spontanee e di come queste influenzassero la loro relazione con gli atleti e di
conseguenza il loro modo di essere visti.
Gestire
una squadra da allenatore vuol dire :
- riuscire a prendere le decisioni giuste
in modo che siano capite e accettate da tutti i giocatori
- incrementare e far crescere la fiducia nei suoi confronti,
risultare credibile
- essere aperto all’ascolto di tutto
quello che la squadra ha necessità di esporre
Fondamentale
in una squadra è incrementare il senso
di appartenenza a questa, il far sentire ognuno importante per il gruppo, e
il riuscire ad aumentare la
consapevolezza che se si lavora insieme, aiutandosi e ascoltandosi, i risultati
non possono far altro che migliorare positivamente.
Veronica Cusa
§ Smith R.E., Smoll
F.L., Curtis B., (1978), Coaching
Behavior in Little League Baseball, in F.L Smoll
e R.E. Smith (a cura di), Psychological
Perspective on Youth Sports, Washington, Seattle, D.C.
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