mercoledì 24 febbraio 2016

ESSERE ALLENATORI DI UNA SQUADRA


ESSERE ALLENATORI DI UNA SQUADRA

Essere una squadra vuol dire innanzitutto appartenere a un GRUPPO in cui tutti i membri condividono lo stesso destino e perseguono il medesimo obiettivo. Dentro a ogni gruppo nascono amicizie, pensieri collettivi, legami ma anche conflitti, incomprensioni e tensioni.

L’allenatore copre il ruolo di mediatore e di leader, deve tenere sotto controllo tutte queste dinamiche durante gli allenamenti o durante i match, cercando di risolvere ogni situazioni in maniera produttiva e proficua per i singoli atleti e per la serenità della squadra.





Non so se conoscete la scena del film Ogni maledetta domenica dove prima di una partita fondamentale  il coach fa un bellissimo discorso sul cosa vuol dire essere una squadra, sulla forza dell’unione di ogni singolo e sulla consapevolezza di far parte di un unico destino; parte della scena dice

Dovete guardare il compagno che avete accanto,

guardarlo negli occhi,

io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi,

che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra,

consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui.

Questo è essere una squadra signori miei.

Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo,

o saremo annientati individualmente.

È il football ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?

 
 
questo è un esempio di come un coach possa motivare e incrementare il senso di appartenenza dove il tutto è più dell’insieme delle singole parti .

Lavorare con più atleti  che devono collaborare per raggiungere risultati positivi non è sempre facile; gestire più personalità, ognuna diversa dall’altra vuol dire calibrare il proprio comportamento in funzione di chi ti sta vicino, di come agisce e reagisce a differenti situazioni.
Da uno studio condotto da Smith, Smoll e Curtis [1978] su allenatori di squadre di rugby, è emerso che gli allenatori più stimati e presi in considerazione erano quelli che utilizzavano comportamenti incoraggianti e positivi piuttosto che punizioni e rimproveri continui, fondamentale è risultato anche il grado di consapevolezza che gli allenatori avevano dei loro comportamenti, spesso questi ultimi non si rendevano conto delle proprie azioni spontanee e di come queste influenzassero la loro relazione con gli atleti e di conseguenza il loro modo di essere visti.

Gestire una squadra da allenatore vuol dire :

-     riuscire a prendere le decisioni giuste in modo che siano capite e accettate da tutti i    giocatori

-     incrementare  e far crescere la fiducia nei suoi confronti, risultare credibile

-     essere aperto all’ascolto di tutto quello che la squadra ha necessità di esporre

Fondamentale in una squadra è incrementare il senso di appartenenza a questa, il far sentire ognuno importante per il gruppo, e il riuscire ad aumentare  la consapevolezza che se si lavora insieme, aiutandosi e ascoltandosi, i risultati non possono far altro che migliorare positivamente.

 
Il modo in cui una squadra gioca nel suo complesso determina il suo successo.

Tu puoi avere il più grande gruppo di star individuali del mondo,

ma se non giocano assieme, il club non varrà un centesimo.”
Babe Ruth

Veronica Cusa

 
Fonti:

§    Smith R.E., Smoll F.L., Curtis B., (1978), Coaching Behavior in Little League Baseball, in F.L Smoll  
           e R.E. Smith (a cura di), Psychological Perspective on Youth Sports, Washington, Seattle, D.C.

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