Una problematica diffusa: LA DEPRESSIONE
Una terapia a portata di mano: IL JOGGING
"Running is a melody of my life, of all my life: to sweat out anger, to concentrate on the tasks of life, to feel the pleasure and delight of loneliness and freedom, to be all of a human being."
Così
Fritz Schreiber, uomo che dedicò 70 dei suoi 80 anni alla corsa,
descrive questa attività: come una melodia, come ciò che fa sfogare
la rabbia, che permette di concentrarsi sui compiti della vita, che
può far sentire il piacere della solitudine e della libertà.
I
corridori sapranno bene di cosa stiamo parlando, la corsa è molto
più che una semplice pratica sportiva e le ricerche di psicosomatica
ne svelano gli effetti anche nel caso delle patologie.
Nella
nostra società uno dei problemi più diffusi è la depressione, che
viene curata abitualmente attraverso terapie farmacologiche. Una
ricerca condotta già alla fine degli anni settanta, ha però messo
in luce come l'attività sportiva, in particolare il jogging, possa
attenuare i sintomi
della depressione lieve.
Lo
studio ha sottoposto un gruppo di soggetti con moderati sintomi
depressivi ad un allenamento di tre giorni alla settimana per dieci
settimane, accostato a diverse terapie psicologiche (le quali
solitamente hanno scarsi risultati se non associate all'assunzione di
farmaci).
Sebbene
con le difficoltà iniziali dovute alle resistenze che i pazienti
ponevano davanti al movimento, l'attività è stata svolta con
successo, e ha dato buoni risultati sulla riduzione dei sintomi.
In
particolare la corsa avrebbe portato:
- un senso di auto-efficacia, di successo e di padronanza, in quanto la corsa è un'attività che richiede una certa costanza, e che molti iniziano senza riuscire a portare avanti
- capacità di cambiamento: i pazienti hanno capito di poter cambiare in meglio, e questo è stato possibile grazie al fatto che l'esecuzione del movimento migliora la salute fisica, l'aspetto esteriore, l'immagine corporea e porta quindi a una maggiore auto-accettazione
- generalizzazione delle competenze ad altri ambiti della vita, nei quali i soggetti si sono sentiti capaci
- capacità di concentrazione sulle sensazioni corporee, con effetto di distrazione sulle preoccupazioni di tipo psicologico e sui sintomi fisici della depressione
- sollievo dai sintomi, grazie ai buoni sentimenti esperiti durante la corsa, quali piacere e soddisfazione
- sostituzione delle difese negative e nevrotiche con la buona abitudine dell'esercizio fisico
- cambiamenti biochimici
La
corsa, nella sua semplicità può quindi essere una buona soluzione
non solo allo stress, ma anche a sintomi di tipo depressivo, che non
sono infrequenti al giorno d'oggi.
Essa
fa parte del normale percorso di crescita e sviluppo, può essere
svolta in qualsiasi momento dell'anno e in qualsiasi luogo, da soli o
in compagnia, può continuare finché si è fisicamente in grado di
farlo. Questo ce lo dimostra Giuseppe Ottaviani, il corridore
centenario che ha iniziato l'attività agonistica a 70 anni ed ha
stabilito il record mondiale come atleta più medagliato d'Italia in
un Mondiale, con 10 ori a Budapest nel 2014.
Martina Varalli
Bibliografia:
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