venerdì 26 febbraio 2016

UNA PROBLEMATICA DIFFUSA: LA DEPRESSIONE. UNA TERAPIA A PORTATA DI MANO: IL JOGGING

Una problematica diffusa: LA DEPRESSIONE

Una terapia a portata di mano: IL JOGGING




"Running is a melody of my life, of all my life: to sweat out anger, to concentrate on the tasks of life, to feel the pleasure and delight of loneliness and freedom, to be all of a human being."

Così Fritz Schreiber, uomo che dedicò 70 dei suoi 80 anni alla corsa, descrive questa attività: come una melodia, come ciò che fa sfogare la rabbia, che permette di concentrarsi sui compiti della vita, che può far sentire il piacere della solitudine e della libertà.

I corridori sapranno bene di cosa stiamo parlando, la corsa è molto più che una semplice pratica sportiva e le ricerche di psicosomatica ne svelano gli effetti anche nel caso delle patologie.
Nella nostra società uno dei problemi più diffusi è la depressione, che viene curata abitualmente attraverso terapie farmacologiche. Una ricerca condotta già alla fine degli anni settanta, ha però messo in luce come l'attività sportiva, in particolare il jogging, possa attenuare i sintomi della depressione lieve.


Lo studio ha sottoposto un gruppo di soggetti con moderati sintomi depressivi ad un allenamento di tre giorni alla settimana per dieci settimane, accostato a diverse terapie psicologiche (le quali solitamente hanno scarsi risultati se non associate all'assunzione di farmaci).
Sebbene con le difficoltà iniziali dovute alle resistenze che i pazienti ponevano davanti al movimento, l'attività è stata svolta con successo, e ha dato buoni risultati sulla riduzione dei sintomi. 
In particolare la corsa avrebbe portato:
  • un senso di auto-efficacia, di successo e di padronanza, in quanto la corsa è un'attività che richiede una certa costanza, e che molti iniziano senza riuscire a portare avanti
  • capacità di cambiamento: i pazienti hanno capito di poter cambiare in meglio, e questo è stato possibile grazie al fatto che l'esecuzione del movimento migliora la salute fisica, l'aspetto esteriore, l'immagine corporea e porta quindi a                                                           una maggiore auto-accettazione
  • generalizzazione delle competenze ad altri ambiti della vita, nei quali i soggetti si sono sentiti capaci
  • capacità di concentrazione sulle sensazioni corporee, con effetto di distrazione sulle preoccupazioni di tipo psicologico e sui sintomi fisici della depressione
  • sollievo dai sintomi, grazie ai buoni sentimenti esperiti durante la corsa, quali piacere e soddisfazione
  • sostituzione delle difese negative e nevrotiche con la buona abitudine dell'esercizio fisico
  • cambiamenti biochimici
La corsa, nella sua semplicità può quindi essere una buona soluzione non solo allo stress, ma anche a sintomi di tipo depressivo, che non sono infrequenti al giorno d'oggi.
Essa fa parte del normale percorso di crescita e sviluppo, può essere svolta in qualsiasi momento dell'anno e in qualsiasi luogo, da soli o in compagnia, può continuare finché si è fisicamente in grado di farlo. Questo ce lo dimostra Giuseppe Ottaviani, il corridore centenario che ha iniziato l'attività agonistica a 70 anni ed ha stabilito il record mondiale come atleta più medagliato d'Italia in un Mondiale, con 10 ori a Budapest nel 2014.


Martina Varalli

Bibliografia:

  • Greist J.H., Klein M.H., Eischens R.R., Faris J., Gurman A.S., Morgan W.P., (1979) Running through your mind. Journal od Psychosomatic Research. 22.4, 259-294.

Nessun commento:

Posta un commento