mercoledì 9 marzo 2016

L'IMPORTANZA DEL GRUPPO



COSA È IL GRUPPO:

un insieme d’individui che interagiscono, si sentono e si percepiscono uniti, perseguendo scopi condivisi da tutti, si danno una struttura organizzata ed hanno un’ideologia comune a guida della propria condottaS.Binazzi



Nei contesti di sport di squadra vigono gli stessi principi con i ragazzi che entreranno nel gruppo ed ognuno di loro porterà con sé i valori personali, paure, ansie, aspettative e sogni. Il livello di coesione di gruppo si misura in base a quanto i ragazzi si percepiscono integrati all’interno del gruppo condividendo lo stesso obiettivo collettivo si orientano tutti nei suoi confronti per raggiungerlo senza tralasciare le aspettative personali. (Terreni, Occhini, 1997). 

Questa definizione è una delle molteplici che è attribuita al gruppo perché racchiude molti aspetti sociali e personalmente trovo sia la più inerente in una fase di costruzione di concetto di squadra. Come venne già affermato da Lewin (1890-1947), in coerenza con il pensiero del movimento gestaltico dove “il tutto è più della somma delle singole parti”, anche il gruppo non si può definire esclusivamente come la somma dei singoli membri ma, le loro relazioni interne renderanno il gruppo una dimensione superiore. W.E.Bion (1897-1979) basò i suoi studi sulla ricerca dei gruppi in chiave psicoanalitica, e riuscì a distinguerli in base alla presenza o meno di uno scopo prestabilito: i gruppi di lavoro che sono caratterizzati dall’avere uno scopo comune esplicitato da tutti i partecipanti, ed i gruppi di base sono tutti quei gruppi che non hanno uno scopo prefissato.

“La mentalità di gruppo è l’espressione unanime della volontà del gruppo, alla quale l’individuo contribuisce in modo inconscio, che lo mette a disagio tutte le volte che pensa o si comporta in maniera deviante rispetto agli assunti di base. Si tratta cioè di un meccanismo di intercomunicazione destinato a garantire che la vita del gruppo sia sempre in accordo con gli assunti di base” 




Inoltre definì tre assunti di base, che sarebbero i meccanismi di difesa che il gruppo attua con placare gli impulsi irrazionali che i membri del gruppo fanno emergere quando sono all’interno del gruppo:


  • assunto di base di dipendenza
“il gruppo si riunisce allo scopo di essere sorretto da un capo, dal quale dipendere, per riceverne nutrimento, materiale e spirituale, e protezione”;

  • assunto di base di attacco fuga:
“il gruppo si è riunito per combattere o per fuggire qualcosa, e che il gruppo è preparato a fare l’una o l’altra cosa indifferentemente”;

  • assunto di base di accoppiamento (o speranza messianica) 
è una persona o un idea che salverà il gruppo (dai sentimenti di odio, distruttività e disperazione esistenti in questo o in un altro gruppo) ma naturalmente, perché ciò avvenga, questa speranza non si deve mai realizzare”.
(def. W.E.Bion, Esperienze nei gruppi, Armando ed., Roma, 2009, pag. 157, 159, 161)
Palmonari (2001)  precisò le differenze tra gruppo informale e formale dove il primo è una associazione libera e spontanea di individui che decidono di trascorrere del tempo insieme in base ai propri interessi, mentre i gruppi formali si basano su regole chiare e precise come ad esempio, una squadra. I gruppi sono sempre unici ed inimitabili per una serie di caratteristiche che si combinano fra loro, come ad esempio la zona geografica, il gruppo sociale di appartenenza, contesto storico e culturale dove e quando nasce quel gruppo, oltre a tutti quei fattori che vanno a influenzare positivamente o negativamente, volontariamente o meno quel dato gruppo come i genitori, gli educatori o nel nostro caso gli allenatori.

bibliografia:

  • De Grada, Psicologia dello sport – una visione strategica, S.Binazzi, Bradipolibri ed., 2013, Torino);
  • Psicologia dello Sport – una visione strategica. Sara Binazzi, Bradipo Libri editore, 1° edizione, 2013, Ivrea;
  • Bion W.E., Esperienze nei gruppi, Armando ed., Roma, 2009 p.73, 157, 159, 161;




Alberto Fiaschè


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