giovedì 10 marzo 2016

PERCHE' RIMANDIAMO TUTTO AL DOMANI? LA PROCRASTINAZIONE

"SE NON ORA, QUANDO?"


Alcuni di voi forse non conoscono nemmeno il significato di questo termine, altri invece è un comportamento che attuano tutti i giorni spesso senza nemmeno accorgersene. A volte può essere solo pigrizia, a volte invece è un comportamento messo in atto per evitare conseguenze sgradevoli o le proprie paure.

Semplicemente si tratta di rimandare sempre “tutto all’ultimo momento”, senza organizzarsi per tempo e a volte ledendo la qualità del lavoro svolto per questo accumulo negli ultimi istanti; ed alcuni studiosi hanno indicato come un “errore del cervello” in quanto non ci permette di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Alzi la mano chi di noi non ha mai rimandato una consegna, un esame o anche solo un impegno che si era preso con sé stesso come ad esempio una dieta. Nessuno? Nemmeno uno che non ha MAI rimandato nulla? Se siete tra coloro che non hanno alzato la mano siete in ottima compagnia, visto che più di due terzi della popolazione procrastina continuamente. 

Procrastinare avviene in moltissimi contesti diversi come quello lavorativo, sportivo, e anche universitario, tant’è che la studiosa Louise Schouwenberg nel 1995 riferì che oltre il 70% degli studenti universitari rimandava compiti o esami da svolgere. Nel 1997 Tice e Baumeister condussero uno studio su un campione di 60 studenti di psicologia ad inizio del semestre comunicarono la data di consegna dell’elaborato per la fine del corso, avvisandoli che se non ci fossero riusciti a stare nei tempi prestabiliti avrebbero avuto una proroga di un ulteriore mese. Gli studenti furono sottoposti a varie valutazioni di misurazione della procrastinazione durante lo svolgimento del corso ed al termine dello stesso, e i risultati riportati hanno dimostrato che i soggetti procrastinatori mostravano un alto livello di stress e numerosi sintomi di malessere fisico, oltre ad aver avuto mediamente una media voto più bassa rispetto a chi non procrastina.

I problemi non si risolveranno mai se verranno rimandati, anzi si presenteranno in maniera ancora maggiore un domani; da procrastinatore che vuole migliorarsi posso solo consigliarvi questo antico proverbio:

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso”. 



bibliografia:


  • Psicologia generale, D.L.Schacter, D.T.Gilbert, D.M.Wegner; Zanichelli, 2014, 5°ristampa, Bologna.




Alberto Fiaschè

Nessun commento:

Posta un commento