giovedì 10 marzo 2016

LA MOTIVAZIONE: LA SPINTA AL SUCCESSO

La motivazione può essere definita come
“un insieme strutturato di esperienze soggettive che spiega l’inizio, la direzione, l’intensità e la persistenza di un comportamento diretto ad uno scopo.”
De Beni e Moè



L’origine del processo motivazionale può essere sia interno sia dovuto a stimoli ambientali esterni, ma in ogni caso si esplica interiormente per poi tradursi negli atteggiamenti dell’individuo in questione.
 Essa è soggettiva perché interna ma può essere esplicitata attraverso il comportamento, che è un fenomeno osservabile. È doveroso distinguere i comportamenti motivati, che dipendono dalla consapevolezza di raggiungere uno scopo ben preciso per il soggetto, dai comportamenti passivi che sono quelli che si presentano in conseguenza a un vincolo; questa differenziazione è stata approfondita nella teoria dell’autodeterminazione sviluppata da Ryan e Deci (2000). 

Gli autori sostengono che vi sia un continuum tra l’assenza motivazionale e la piena motivazione intrinseca, dove l’assenza può essere spiegata con il termine “devo” mentre la piena motivazione può essere spiegata con il termine “voglio”. È chiaro che nel primo caso il soggetto agisce controvoglia mentre nel secondo vi sono stati emotivi positivi. Un’altra caratteristica della motivazione è che non si traduce sempre in comportamenti, come nel caso delle aspirazioni o di quelle ambizioni che non si realizzano concretamente e questo influisce di conseguenza anche sul livello di consapevolezza delle persone su ciò che le spinge ad agire o meno. È fondamentale saper controllare le proprie motivazioni perché ciò permette di poterle usare come ausilio per altri processi, perché in questo modo possono anche essere migliorate nel tempo. Infine è importante delucidare che le credenze motivazionali se sono a base genetica sono stabili nel tempo mentre non sono tali se hanno una base cognitiva. 

I sistemi motivazionali si fondano su disposizioni innate, selezionate dai processi evoluzionistici, biologicamente volte a organizzare il comportamento verso il raggiungimento di scopi specifici. Essi ci portano ad agire con il fine di modificare il rapporto tra sé e l’ambiente (fisico e relazionale) in modo vantaggioso alla sopravvivenza (individuale e della specie).

Le motivazioni si dividono a seconda della loro origine che si dividono tra INTRINSECA o ESTRINSECA.

La motivazione INTRINSECA è caratterizzata da una spinta interna, che muove il soggetto a raggiungere un determinato obiettivo per soddisfare un bisogno di appagamento nel soggetto, esempio voler vincere un campionato per il coronamento di un sogno.
La motivazione ESTRINSECA invece è una spinta che proviene dal mondo esterno, per esempio da parte di terzi che al nostro raggiungimento di un determinato obiettivo ci premia, esempio il voler vincere un campionato per poterne incassare più premi economici.



bibliografia:
    La motivazione; A.Moè; Il Mulino, 2010, Bologna.



Alberto Fiaschè



Nessun commento:

Posta un commento